Glory
John Legend è il nome d’arte di John Roger Stephens, nato a Springfield il 28 dicembre 1978; fin da piccolo egli ha un legame profondo con la musica. La sua carriera discografica inizia nel 2003 quando, in un club, tiene un concerto e, tra l’acclamazione del pubblico, vende il suo primo disco Live At SOB’S New York City.
Glory è stata scritta nel 2014 insieme a Common, rapper americano. Questo canzone è il brano principale della colonna sonora del film Selma – La strada per la libertà. Ha vinto l’Oscar come miglior canzone nel 2015. Il film racconta la storia delle proteste della comunità nera guidata da Martin Luther King per ottenere l’uguaglianza tra bianchi e neri.
Musicalmente, Glory mischia le due anime della musica nera: il rap ed il gospel. I gospel erano i canti degli schiavi neri che lavoravano nelle piantagioni di cotone; i rap sono le canzoni di denuncia e di ribellione dei giovani dei ghetti neri delle città americane.
La canzone ed il film sono ispirati alle marce del 1965, da Selma a Montgomery, che il Movimento dei Diritti Civili insieme a Martin Luther King organizzarono per ottenere il diritto di voto e l’abolizione della segregazione razziale.
Durante le marce, gli attivisti furono picchiati dalla polizia locale ma non si persero d’animo e continuarono a protestare pacificamente per i loro diritti applicando la non-violenza.
Il testo, scritto con immensa cura, contiene dei precisi riferimenti storici, tra questi Rosa Parks e le leggi Jim Crow. Queste ultime, emanate negli U.S.A. a fine ‘800, imponevano la segregazione razziale separando la comunità nera da quella bianca, a tal punto che furono create scuole, ristoranti, mezzi di trasporto, uffici pubblici destinati alle persone di colore. Le leggi Jim Crow rimasero in vigore fino al 1965.
Rosa Parks, nel 1955, diede inizio al boicottaggio degli autobus a Montgomery, rifiutandosi di cedere il proprio posto ad un bianco, come citato nel testo della canzone
That’s why Rosa sat on the bus
Rosa Parks è considerata un’eroina perché attraverso il suo gesto e la non-violenza si rifiutò di sottostare alle leggi segregazioniste. Questa azione è stata la scintilla da cui hanno preso vita alcune delle battaglie di Martin Luther King, tra le quali le marce di Selma per il diritto di voto degli afroamericani.
Gli autori del brano hanno inserito nel testo anche numerose metafore come l’aquila calva che rappresenta gli U.S.A.; marciare con la torcia che richiama il passaggio del testimone della rivolta per farci capire che la battaglia iniziata tanti anni fa non è ancora conclusa.
A tal proposito, John Legend ha inserito un preciso riferimento (“One son died, his spirit is revisiting us”) agli avvenimenti di Ferguson, luglio 2014, durante i quali Eric Garner è stato soffocato dai poliziotti durante l’arresto.
Durante la premiazione per gli Oscar 2015, John Legend ha citato Nina Simone, attivista dei diritti civili, spiegando che gli artisti devono riflettere sui tempi in cui vivono; per questo “Glory” è una canzone che rende omaggio alle persone che hanno combattuto per la giustizia e la libertà degli afroamericani ma allo stesso tempo ci ricorda che la lotta per la giustizia deve continuare.
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